Mostra “RESTO UMANO”

Domenica 17 Luglio 2016 presso il chiostro delle Clarisse nel centro storico di Noci si terrà la mostra personale dell’artista Alessandro Fabio Basile dal titolo “RESTO UMANO”. L’apertura è prevista per le ore 20.00.
resto umano

 

Rocco Colucci
Fabio Basile è scultore da sempre e il percorso espositivo “Resto umano” è una sezione stratigrafica al cui interno è possibile leggere i tempi e gli stati d’animo del suo percorso.
All’inizio nell’approccio con la materia che lavora è il suo corpo ad indicargli la via, e lo fa in relazione alle sue esigenze osmotiche, epidermiche. Vederlo scolpire negli anni passati era bellissimo, soprattutto nel rapporto con il blocco lapideo: sembrava di assistere ad un amplesso interattivo con la materia.
Successivamente, a causa di un incidente, temporaneamente impossibilitato alla pratica scultorea, ha iniziato a frequentare botteghe artigiane, approdando con grande orgoglio anche nella mia bottega di restauro. Il contatto con l’artigianato ha stimolato la sua grande capacità di manipolare la materia più disparata, affinando lo sviluppo e la ricerca dei materiali, che, insieme alla sua formazione accademica, hanno reso Fabio un interessantissimo artista poliedrico.
Infatti, in seguito, il suo corpo e la materia cedono il passo ad un complesso percorso introspettivo da cui scaturisce la vocazione pura: materializzare il pensiero, le emozioni, i suoi stati d’animo in opere scultoree lapidee, bronzi a cera persa, terrecotte, opere pittoriche, allestimenti, installazioni e quant’altro l’esigenza espressiva ed il suo estro possono maturare.
Di conseguenza la formazione artistica diventa una grande arca, sulla quale Fabio raccoglie tutto quello che incontra sulla sua rotta. Infatti, oltre all’evidentissima influenza michelangiolesca, nelle sue opere si possono trovare tracce di molti artisti e di varie epoche, ma, nonostante questo, nel percorso artistico, proiettato all’infinito, è sempre più visibile e riconoscibile la sua personale identità. Dalle opere, infatti, emergono con chiarezza i grovigli emozionali che l’artista vive, l’indignazione, il compiacimento, la gioia, la sofferenza, la meraviglia, l’inorridimento, la paura, il coraggio.
Di primo impatto il titolo scelto per la mostra mi è sembrato ironicamente provocatorio, infatti, mi chiedevo se “Resto umano” fosse inteso come reperto umano o inteso come contrapposizione all’alienazione della vita contemporanea.
Poi osservando la sua ultima installazione, quella che da nome all’intero percorso espositivo, non ho avuto più dubbi. L’autore, in un epoca segnata dalla tecnologia, muove una critica severa verso questa società tecnocratica. Vuole scongiurare il pericolo di una cultura contemporanea che sprofonda sempre più nel buio dei totalitarismi, dei populismi del pressapochismo. Ci invita a riflettere e ad avere un’azione critica verso il grande cambiamento che si sta delineando. Ci chiede in modo soggettivo di distinguere, il bene dal male, il bello dal brutto, la luce dal buio, l’umano dal disumano, l’amore dall’odio.
Fabio con la sua ultima installazione dichiara di aver scelto di mantenersi umano e ci invita a fare altrettanto, citando la nota chiosa di Vittorio Arrigoni.
Io spero che queste opere cariche di stati d’animo e di valori umani possano indurci a riflessioni e rivisitazioni di eventi passati, quanto mai attuali, affidandoli alla conoscenza delle generazioni presenti e future, affinché essi possano avvantaggiarsi delle esperienze vissute dai loro predecessori e non cadere negli stessi errori.

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