Lenzuola come testimoni dei sogni

Lenzuola come testimoni dei sogni

Rosso, giallo, blu. Nulla succede per caso

Lia Daddato

“La pittura, dipingere, significa far affiorare i tuoi sogni alla luce. E’ di incredibile aiuto. L’espressione porta libertà”. Racconta questo Fabio Alessandro Basile, mentre sfiora le lenzuola di questo suo insolito corredo. Racconta di tele-lenzuola che gli hanno preso l’anima e si sono trasformati in opere pittoriche. Sogni, paure, incubi e pensieri, sospesi a mezz’aria, nel tempo e nello spazio adatto ai panni stesi, ai balconi e sui muri di via Sedile, cuore del borgo antico, da ora fino al 9 settembre.Nulla succede per caso01
Dopo le forme modellate e scolpite, questa esperienza è una tappa fondamentale del percorso non solo artistico di Fabio; “l’arte – dice – non è la cosa più importante della mia vita, ma la mia vita”. E’ per questo che è riuscito a raccontarla così ora, con colori e segni, prima di tutto a sé, poi agli altri così come è stata, così com’è ora. Con la sua energia, senza più resistenze, senza sovrastrutture di nessun tipo. Una comunicazione che non ha alcuna interferenza didascalica. Neanche un titolo a spiegare i pensieri perché sarebbe una sintesi che escluderebbe altro mentre ognuno deve sentirsi libero di leggere quello che sente, deve poter condividere, incuriosirsi. “Mi interessa comunicare in modo tale che la comunicazione possa diventare comunione”.
Nulla succede per caso02“Nulla succede per caso” non è un titolo, quindi, né solo una definizione di queste installazioni d’arte ma una teoria di segni, colori, macchie e impressioni che “abbraccia tutto il mio lavoro, quello che ho fatto finora; quello che sono e quello che avverrà, quello che è avvenuto… la mia vita”. C’è la vita, una spiritualità che emerge insieme all’energia che non può essere definita, non può e non deve essere contrastata. Non è per caso. Neanche le lenzuola sono supporti casuali. Oggetti preziosi e intimi, nei pennelli di Fabio diventano testimoni aerei e suggestivi di pensieri liberati; custodi complici di sogni che restano impressi lì nelle pieghe fino al mattino, fino alla luce. Si possono vedere, si possono toccare come “quando bambini dispettosi si giocava a chi saltava più in alto a sfiorare i panni come a violare l’intimità”. Niente è per caso, nemmeno nella successione di segni che ‘imbrattano’ le tele; nulla è per caso nel percorso: colori e segni macchiano il rovescio; un abbraccio grande tiene chiuso un altro, lo leggi in trasparenza.
Lungo la strada le mani graffianti si sciolgono in prolungamenti sinuosi, energia circolare che emerge. Neanche i colori sono casuali. Primari: il rosso, il giallo, il blu. Il rosso di un cavallino con le ruote, di bambino che voleva cavalcare paure e sogni, proprio come ora.
Nella teoria del ‘nulla succede per caso’ c’è anche la scelta di aprir bottega proprio su quella strada dove sono nate le idee impresse sulle lenzuola. Ed è sempre lì, non per caso, che queste si offrono agli sguardi di chi vuole guardare in modo nuovo il ‘paese vecchio’. Il vento di maestrale o scirocco che muove le tele è bene accetto come la pioggia. “Sarebbe bellissimo se arrivasse e l’ultimo giorno sparisse tutto. Che meraviglia. Rimarrebbero solo le foto. Se la pioggia potesse ripulire tutte le tele, sarebbero di nuovo pronte per altri pensieri e per altre cose”.

• L’installazione Nulla succede per caso di Fabio Alessandro Basile, inaugurata la sera del 30 luglio in piazza Gonnelli con l’intervento, oltre che dello stesso artista, anche del dott. Pasquale Del Re e del consigliere delegato alla Cultura Antonio Tateo, proseguirà per tutto agosto, fino al 9 di settembre. Alla serata di apertura ha partecipato il gruppo musicale “Nothing less”.

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